Claudia Dey, Heartbreaker (su Huffpost)

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Claudia Dey, Heartbreaker, Black Coffee, 2020

“La madre di Lana aveva sbrigato il suo turno alla Sala Banchetti. Aveva servito la cena. Dato una rassettata. Aveva guardato le sue telenovele in prima serata. Si era infilata la tuta da casa. E poi si era tolta la vita nel capanno degli attrezzi. Dove adesso marcisce il suo ritratto, riposto fra due doghe in legno. A guardare lei, uccidersi era parsa una passeggiata”. [leggi l’articolo su Huffpost]