(a L.M.)
“Modena” mi hai scritto, “una supplenza”
ho pensato a te e a come girano le vite
a come ci si sente, a come ti senti, poi
ti ho telefonato. Abbiamo riso molto
di te in giro con il trolley, del primo
giorno di lezione. Ti piacerà Modena,
volevo dirti, ma in fondo che ne so
niente ne sappiamo, quasi niente
da un capo all’altro accenniamo
un “ci vediamo presto”. Dopo
mi è venuta in mente l’umidità
dettaglio che ora ci accomuna
di quando ti negherà la vista
dell’alba in cui ne sarai parte.
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(c) gianni monteri inediti 2013
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8 gennaio 2013 at 22:28
perché mi commuove così tanto?
Bella Gianni.
Vi abbraccio tutti e due.
8 gennaio 2013 at 22:40
sarà l’umidità? :-)
grazie anna
9 gennaio 2013 at 16:34
bellissima.
9 gennaio 2013 at 16:34
uh
9 gennaio 2013 at 22:36
“di quando ti negherà la vista / dell’alba in cui ne sarai parte”: bastano questi ultimi due versi per dire, meglio di qualunque saggio o inchiesta sociologici, cosa è questa (de)generazione, questo limbo in cui stagna, per dirla con Sereni, “la giovinezza che non trova scampo”.
9 gennaio 2013 at 23:16
grazie pietro